La mia Storia
Dal 1987 al 1989 occupa il posto di disegnatrice e fotogrammetrica presso TECNARTE Società concessionaria del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e Ambientali nell'ambito del progetto coordinato da Maria Stella Calò Mariani: Individuazione, Catalogazione, Interventi pilota per la valorizzazione di Beni Architettonici e Storico-Artistici della Puglia dal V al XX secolo. Sarà però nel decennio successivo che uscirà, per così dire, allo scoperto affrontando direttamente la pittura, ambito di interesse più complesso ma più intrigante. Sarà in questo campo che dovrà affrontare le sfide artistiche più critiche, confrontandosi con i molteplici aspetti e problemi – molti dei quali non ancora risolti dall’arte stessa – della «forma» e del «colore». La sua carriera di pittrice prende il via definitivamente verso la fine degli anni novanta, quando inizia a muoversi con esposizioni in gallerie e siti istituzionali di grande prestigio, riscuotendo notevoli consensi pubblici. Nel 1997 ebbe successo nell’ambito della 10a Edizione del Festival Mediterraneo, che si teneva ogni anno a Conversano: era una manifestazione culturale di altissimo livello [oggi non sarebbe più attuabile anche per i costi] che coinvolge poeti, drammaturghi, filosofi, musicisti, attori, pittori e scultori italiani nel riuscito confronto interculturale con importanti e famose realtà europee e mediorientali. A ritirare il Premio Festival Mediterraneo c'era Franco Battiato, figura di spicco della musica italiana, accompagnato dall’amico e collaboratore Manlio Sgalambro, noto filosofo italiano che lo aiutava, come è noto, nella stesura dei suoi originalissimi testi. Cristiana Grandolfo – invitata ad esporre una sua opera – aveva creato per l’occasione Music Syndon, una tela di 174 cm di altezza per 440 cm di larghezza, in cui campeggiava il simbolo dell’«Infinito» matematico, che nei due ovali dell’8 racchiudeva simboli di Occidente e Oriente tendenti gli uni verso gli altri a completarsi nell’armonia universale: l’opera fu un enorme successo. Ma non ebbe apprezzamenti solo da Battiato e Sgalambro; nel 2001, infatti, incontrerà ad Alberobello il belga Jean-Michel Folon, pittore, illustratore, scultore di fama europea, che, entusiasta per il suo tipo di pittura, le lascerà un suo bozzetto con dedica… insomma, nessuno può dire che non fosse votata ad alte conquiste nell’arte. Nel 2006 intrattenne uno scambio epistolare con il Prof. Luciano Canfora [ancora vivente], all’epoca ordinario di Filologia Greco-Latina all’Università degli Studi di Bari, a seguito di una divertente vignetta, eseguita a Barletta durante una sua lectio magistralis sulla guerra annibalica. La vignetta destò non solo l’attenzione del docente universitario che se ne compiacque molto, ma anche il giornalista e critico d’arte Giovanni Amodio, scomparso nel 2015, che le dedica mezza pagina su Arte e Cultura [settimanale di Taranto], evidenziando la maestria mentale, prima che grafica, di Cristiana Grandolfo che trasforma il Prof. Canfora nel Michael Shumacher del tempo, facendogli pilotare una Ferrari lanciata a tutta velocità, esattamente come la sua conferenza è andata snocciolando con immediatezza e rapidità, nonostante l’illustre storico fosse privo di diapositive dimostrative e si sia avvalso del solo uso delle parole… tuttavia sufficienti a far passare gli argomenti, peraltro storicamente complessi, con chiarezza ed efficienza. Dal 2017 Cristiana segue il percorso espositivo dell’evento itinerante Il Metaformismo – con catalogo Mazzotta e 24Ore Cultura – e Giulia Sillato, lo storico dell’arte che ha elaborato questa nuova visione storico-artistica [fondata su una chiave di lettura dei linguaggi non-figurativi mediante semplice individuazione delle «forme», dove comunque non ci sono «figure»], spiega la scelta dell’artista monopolitana con la personale certezza che il suo tipo di pittura sia per i tempi di oggi un vero e proprio caso esplosivo da tenere d’occhio, intravedendo nelle sue opere un’abilità straordinaria nel penetrare i segreti del cosmo naturale attraverso uno specialissimo trattamento della materia pittorica. La perfetta fusione di «colore» e «materia» conforterebbe la visione di Giulia Sillato, secondo cui il «Metaformismo» è signum della non-figurazione. All’interno di questo scenario Cristiana occupa un posto rilevante e ciò l’ha resa perfettamente adatta a calcare il palcoscenico del «Metaformismo Action», piattaforma filosofica formatasi nel 2020, da lei condivisa con altri sei maestri dell’arte moderna e contemporanea italiana.
Di seguito sono elencate le numerose iniziative editoriali alle quali l’artista ha prestato il suo talento grafico e pittorico come illustratrice:
Partecipare, rivista mensile, copertina di Cristiana Grandolfo per i numeri 141, 205, 214, 222, 224, 227, 233, 244, 263, 302, 312, 412, 442, Gruppo Buona Stampa Partecipare, Santeramo in Colle.
Natale con i tuoi… Pasqua con chi vuoi, copertina di Cristiana Grandolfo, Centrospecchio Edizioni, Bari 1986.
Quaderni di Protezione Civile, illustrazioni di Cristiana Grandolfo, Regione Puglia, Bari 1987.
I nostri redditi, le nostre imposte, illustrazioni di Cristiana Grandolfo, Camera di Commercio, Bari 1989.
Il sé e l’altro, illustrazioni di Cristiana Grandolfo, Edital Roma, Bari, 1994.
Messaggi, Forme, Media, illustrazioni di Cristiana Grandolfo, Edital Roma, Bari, 1994.
D’azzurro e di rovi, Francesca Caffiero, copertina e illustrazioni di Cristiana Grandolfo, Schena Editore, Fasano 2003.
La favola delle ciliegie, copertina e illustrazioni di Cristiana Grandolfo, Puglia Vox, Conversano 2013.
Qualificati riferimenti bibliografici completano il profilo del maestro:
Catalogo dell’Arte Moderna, Editoriale Giorgio Mondadori, dal 2010 al 2018.
Giulia Sillato, Il Metaformismo©. L’onticità della forma nell’arte non-figurativa, con un saggio di Stefano Zecchi.
Cristiana Grandolfo inizia la sua carriera con ottime premesse grazie ai brillanti risultati ottenuti presso il Liceo Artistico Statale Giuseppe De Nittis di Bari, che le rilascia un meritato diploma in pittura. Di seguito si iscrive all'Accademia di Belle Arti di Bari, concludendo con successo. Prosegue e perfeziona il suo percorso artistico con la frequenza, non meno significativa, dell'Istituto Professionale per l'Industria e l'Artigianato IPSIA, che le consente di accedere al titolo di stilista di moda. Sosterrà poi il concorso di abilitazione per l'insegnamento di Disegno e Storia dell’Arte, con incluse Educazione Artistica, Storia del Costume e della Moda. Superato il concorso, entra nell'istruzione scolastica: attualmente, è Docente di Disegno e Storia dell'Arte presso il Polo Liceale Galileo Galilei - Marie Curie di Monopoli. Negli anni ottanta del Novecento ha modo di approfondire l'illustrazione editoriale e la grafica pubblicitaria, ambito nel quale si sarebbe realizzata con una più che discreta fama locale, imputabile ai suoi successi editoriali nel ruolo di illustratrice, come indica l'elenco in fondo delle pubblicazioni specifiche. Vive e opera a Monopoli (Bari).

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